Un mondo quasi sconosciuto che abbiamo provato negli anni ad esplorare.
Fin dal primo anno la Fiera del Libro Toscano dà vita al Premio Scrittore dell'Anno che da più di dieci anni viene assegnato, nei giorni adiacenti la Festa della Toscana, a Firenze a Palazzo Panciatichi, sede del Consiglio Regionale della Toscana, sotto la cui presidenza il riconoscimento è patrocinato.
Ha pubblicato in maniera sporadica la rivista Toscana in Libri e organizza incontri con gli autori, rassegne culturali, fiere e manifestazioni legate al mondo del libro.
Sembra ieri quando in via Maioli, sede della Fm edizioni di San
Miniato mettemmo a punto la prima edizione. L’idea era, ed è, di porre
l’accento su tutto quello che è toscano nel campo editoriale. Non per
campanilismo o venature leghiste. Anzi. Volevamo, come vogliamo, far scoprire,
meglio: riscoprire la Toscana nell’editoria. Quel settore che l’aveva vista
protagonista all’inizio del secolo con editori come Vallecchi e Nerbini e
autori che fanno parte della storia della letteratura italiana. Firenze
capitale della cultura. Firenze officina culturale. Laboratorio culturale. E,
di riflesso, la Toscana. Dove si muovevano personaggi come Montale, Vittoriani,
Tozzi, Soffici, Viani, eppoi Malaparte, Montanelli, Bianciardi, Cassola, Luzi.
Tanto per fare dei nomi.
Partivamo da un’idea precisa: parlare di autori ed editori
toscani. Non dei soliti. Ma di quelli che – pur avendo qualità – rimangono in
disparte. O vengono tenuti in disparte perché il loro impegno non tiene conto
dell’aspetto commerciale, ma dei contenuti. Ospitammo tanti piccoli editori
toscani a San Miniato in provincia di Pisa. Facemmo scoprire una realtà
sconosciuta. Cercammo di dare una scossa a quel mondo che, in passato, aveva
contribuito ad animare la cosiddetta repubblica delle lettere e che ora dava
l’impressione d’essere immerso in un grande sonno. Istituimmo un premio. Il
premio al miglior scrittore toscano e al miglior libro.
Esaltammo la storia, e poi le ricerche locali e il vernacolo.
Incontrammo scrittori dimenticati e non valorizzati a dovere. Dai locali del
Seminario salimmo in San Francesco, nell’ex frantoio del convento. Portammo
anche Mario Luzi e i presidenti degli Istituti Storici della Toscana per il
loro convegno annuale, esaltando la loro produzione. Incontrammo giornalisti
come Corradino Mineo (allora a Rai Tre). Poi tornammo nel Seminario per
proporre una carrellata sulla stampa cattolica, il contributo dato alla storia
dall’editoria toscana. Passammo due o tre anni ignorati un po’ da tutti, anche
sul piano dei contributi. Ci arrangiammo. Riducemmo all’osso l’esposizione, ma
non rinunciammo alle iniziative. Gli incontri con gli scrittori ebbero grande
successo. Capimmo, comunque, che dovevamo fare un salto di qualità. Ci rendemmo
conto che, ogni anno, avremmo dovuto dare un tema ben preciso. E qui fu
importante la collaborazione con l’allora assessore alla cultura del Comune di
San Miniato. “Donne per il libro” portò a incontrare le scrittrici toscane di
maggior prestigio, a esporre la produzione di case editrici condotte da donne.
Portò anche a inaugurare Palazzo Grifoni quale riferimento preciso della Fiera.
L’anno successivo “Il libro in tavola” permise di esplorare un territorio
ricco, valido anche sotto il profilo culturale. Arrivarono Carlo Cambi,
direttore dei “Viaggi di Repubblica” gli attori de “Il medico in Famiglia” di
Rai Uno e tanti scrittori ed editori di “cucina”. Nel 2000 si consolidò la
collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato. Fu la volta
della “Toscana in giallo”. Un tema sconosciuto ai più. Arrivarono Loriano
Macchiavelli e Francesco Guccini, giornalisti e scrittori come Mario Spezi,
Giampaolo Simi e Graziano Braschi. Arricchì l’evento la presenza di Dario
Cecchini, il macellaio poeta di Panzano in Chianti, il grande difensore della
“fiorentina” . L’anno seguente con “O dolci baci e languide carezze”, abbiamo
voluto esplorare il labirinto del romanzo rosa. E Sveva Casati Modignani, la
regina italiana del genere, fu ospite apprezzata. Quindi “Bella Toscana”, una
Toscana delle idee, dei colori, della poesia, delle storie, comprese le favole,
ma capace di fare palcoscenico a intellettuali curiosi, a scrittori in cerca
d’ispirazione. Gli incontri con Riccardo Nencini, Presidente del Consiglio
Regionale Toscano autore di “Battaglie”, con Sibilla Della Gherardesca, Ivan
Tognarini, e tanti altri scrittori ci presentarono i vari aspetti della
Toscana.
Il 2003 è l’anno di “Librando, l’avamposto della lettura.
Incontro confronto con gli scrittori di ieri ed oggi”. Si è trattato di
riscoprire, o se si vuole di scoprire autori toscani del Novecento accantonati
vuoi per negligenza dei critici, vuoi per l’attività frenetica dell’editoria
che oggi macina titoli su titoli e non consente di soffermarsi su testi e
autori che invece meriterebbero sorte diversa.
Poi la cronaca diventa storia e l'Associazione Fiera del Libro Toscano ha continuato a dare il proprio contributo alla cultura regionale fino ad oggi.
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