giovedì 11 dicembre 2008

2008 - Dacia Maraini scrittore toscano. Premio a Donatella Cibrario, Enzo Filena Carabba, Marco Malvaldi, Vanni Santoni

Dacia Maraini è lo “scrittore toscano dell’anno”: si aggiudica il Premio promosso dall’Associazione Fiera del Libro Toscano in collaborazione con la presidenza del Consiglio regionale e la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato con “Il treno dell’ultima notte” (Rizzoli). Un’opera che la giuria ha definito “una delle più convincenti prove narrative” della scrittrice toscana, un libro “scritto bene”, di “alta tensione narrativa, paragonabile in alcuni momenti al giallo psicologico”. Accanto a Maraini, Benedetta Cibrario che si aggiudica il Premio speciale con “Rossovermiglio” (Feltrinelli) e i tre vincitori del premio selezione 2008: i tre giovani toscani Enzo Fileno Carabba – “Le colline oscure” (ed. Barbera) -, Vanni Santoni – “Gli interessi in comune” (ed. Feltrinelli) e Marco Malvaldi –“La briscola in cinque” (ed. Sellerio) -
A consegnare i riconoscimenti, durante la cerimonia che si è tenuta questa mattina (lunedì 12 gennaio) nella sala Gonfalone di Palazzo Panciatichi, è stato il presidente del Consiglio, Riccardo Nencini, con Angelo Pollina, vicepresidente, Fabrizio Mandorlini, Franco Polidori e Riccardo Cardellicchio dell’Associazione Fiera del Libro Toscano. “La scelta è stata particolarmente difficile, perché la Toscana è terra che produce scrittrici e scrittori di buonissima qualità”, ha spiegato il presidente. Nencini, premessa “l’eccezione del riconoscimento a Maraini” legato alla qualità dell’opera della scrittrice, ha ricordato lo spirito che ha animato fin dall’inizio il Premio: “Aprire le finestre su nuove esperienze letterarie”, scoprendo gli scrittori toscani che fanno parte di “un’anagrafe di qualità” e che magari si affacciano al mondo letterario “per la prima o la seconda volta”. Un obiettivo centrato con i riconoscimenti a Cibrario e con i premi selezione, le cui motivazione sono state scandite da Riccardo Cardellicchio accanto al curriculum dei vincitori.
Nel caso di “Rossovermiglio” (già vincitore del premio Campiello 2008) la stessa Cibrario, fiorentina trapiantata a Torino e poi vissuta lungamente in Inghilterra, ha raccontato la sua “grandissima emozione” per essere tornata qui, in Toscana, definita “luogo interiore e importante”. Santoni, riconoscendo alla Toscana “un ruolo centrale soprattutto per la ricerca linguistica”, ha scritto un romanzo definito dalla giuria “lo specchio di un’epoca, dove tutto si perpetra e nulla si dissolve”. Emozione anche per Malvaldi (“La briscola a cinque”), il cui libro si distingue per “ritmo incalzante”, e nel quale “i personaggi spiccano per credibilità”. Dal giovane autore pisano un augurio a tutti: “Che si divertano, se leggeranno il libro, come io mi sono divertito a scriverlo”.


Note biografiche relative agli autori selezionati
 
Dacia Maraini

Nata a Fiesole (13 novembre 1936), è protagonista nella repubblica delle lettere da giovanissima. Anche per questo l’elenco delle sue opere è molto lungo.
A ventuno anni fonda, con altri, la rivista “Tempo di letteratura”.  Degli anni Sessanta sono i suoi primi romanzi: “La vacanza”, “L’età del malessere” e “A memoria”.
Nel 1990 vince Il Campiello con “La lunga vita di Marianna Ucrìa” e, nove anni dopo, Lo Strega con “Buio”.
Rizzoli, in tempi recenti, ha inserito i suoi romanzi nella collana “Firme Oro”:  Si tratta di “Memorie di una ladra”, “Isolina”, “Bagheria”, “Voci”, “Dolce per sé” e “Colomba”.
Intensa l’attività teatrale, anch’essa iniziata da giovane con la fondazione del Teatro del Porcospino, seguita da quella del Teatro della Maddalena, gestito da donne e dove mette in scena “Dialogo di una prostituta con un suo cliente”. “Veronica, meretrice e scrittora”, del 1991, le vale il premio “Fondi La Pastora”. E in “Fare teatro” raccoglie quasi tutta la sua produzione dal 1966 al 2000.
Non disdegna la poesia. Segnaliamo “Viaggiando con passo di volpe” e la letteratura per l’infanzia con il libro di favole “La pecora Dolly”.

Benedetta Cibrario
Un curriculum scarno che più scarno non si può, perché è il nome nuovo della narrativa italiana, esploso – si può dire – all’improvviso. Sicché bisogna affidarsi a quel che, nel risvolto di copertina, propone l’editore della sua prima opera.
Nasce a Firenze, cresce a Torino, vive a lungo in Inghilterra, ma – tiene a mettere in evidenza – la sua vera residenza, per dedizione e amore, è in Toscana.

Enzo Fileno Carabba

Fiorentino, classe 1966. Il suo esordio è del 1988 come poeta. Alcuni suoi versi vengono letti da Piera degli Esposti.
Si lega alla giornalista e traduttrice Domitilla Marchi, dalla quale ha quattro figli.
Nel 1990 vince il Premio Calvino con “Jakob Pesciolini” che Einaudi  pubblica nel 1992.
Del 1994 è “La Regola del silenzio”, del 1997 “La foresta finale”.
Nel 2001 fonda, con Domitilla Marchi, lo studio editoriale Aleph, che si occupa  di editing  di opere inedite.
Nel 2003 esce in Francia, da Gallimard, “Pessimi segnali”, pubblicato da Marsilio nel 2005. Nel romanzo appare Angelo, protagonista anche di “Le colline oscure”.
Numerosi i racconti pubblicati in riviste e antologie.
Nella narrativa per ragazzi e scolastica troviamo “Boccaccio”, “Il cubo incantato”, “Attila” e “La bambina della tempesta”.
Nel carnet non mancano poemetti e libretti d’opera, un testo per la radio, poesie e saggi.
Curiosità: suo nonno, omonimo, è autore di importanti testi di diritto penale. Suo zio, Manin, è stato magistrato della Corte dei Conti e autore di saggi sull’economia. Suo padre è Claudio, noto giornalista e critico cinematografico.

Marco Malvaldi
Nato a Pisa nel 1974. Anche  il suo curriculum è scarno. Attualmente ha un  assegno di ricerca al Dipartimento di chimica biorganica dell’Università di Pisa. Ed è autore anche di “La briscola in cinque”, dove compaiono gli stessi personaggi del “Gioco delle tre carte”.

Vanni Santoni
Nasce a Montevarchi nel 1978.
Laureato in scienze politiche, si avvicina alla letteratura nel 2004, sulle pagine della rivista “Mostro”. Nel 2005 vince il concorso “Fuoriclasse” della casa editrice Vallecchi con il romanzo “Vasilij e la morte”, che non viene pubblicato.
Nel 2006 vince il concorso “Scrittomisto” dell’editrice Rgb e pubblica il libro “Personaggi precari”, che è andato componendo sul suo blog.
Nel 2007 dà vita al progetto denominato Scrittura Industriale Collettiva, cui collabora lo scrittore e webmaster Gregorio Magini.
Ha un’intensa attività giornalistica e pubblica racconti su antologie.
Attualmente, sul “Corriere fiorentino”, tiene una rubrica quotidiana, proseguendo nella ricerca di personaggi precari.
Una curiosità: Vanni è figlio dello scrittore Marco, autore – con lo pseudonimo di Oscar Montani, anagramma del suo nome – di gialli che lui definisce soft-boiled, pubblicati da Marco Del Bucchia, giovane editore di Viareggio.
Fonte: Agenzia per l'informazione Consiglio regionale della Toscana