lunedì 11 dicembre 2006

2006 - Massimo Biagioni scrittore toscano, premio speciale a Mario Spezi, Alberto Severi e Maila Ermini

Premio speciale per la libertà di stampa a Mario Spezi, premio speciale ad Alberto Severi e premio selezione a Maila Ermini.


Scrittore toscano dell’anno è Massimo Biagioni, con Nada, la ragazza di Bube, (Polistampa). A premiarlo, nell’Auditorium del Consiglio regionale, il presidente del Parlamento toscano Riccardo Nencini, insieme a Giuseppe Del Carlo, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza.
“Congratulazioni al vincitore e grazie per questo premio, che negli anni è cresciuto, con opere letterarie che hanno un rapporto molto stretto con la nostra terra toscana – ha sottolineato il Presidente – che tanto ha dato all’arte e alla letteratura”.
Un grazie sincero anche dal vincitore, che ha definito il premio “il riscatto di Nada Giorgi”. Come specificato nelle motivazioni: “L’opera di Massimo Biagioni ha il merito di averci dato, grazie a una ricerca puntigliosa, la vera storia della donna del partigiano Bube, eliminando tutte le ‘aggiunte’ e le ‘variazioni’, create dalla fantasia di uno scrittore”.
Il premio - assegnato nell’ambito della XIV edizione della Fiera del Libro Toscano, la cui associazione è nata a San Miniato (Pisa) nel 1993, per opera dei giornalisti Riccardo Cardellicchio e Franco Polidori, e dell'editore e giornalista Fabrizio Mandolini – per l’edizione 2006 si è arricchito di speciali riconoscimenti. Per la libertà di stampa non poteva mancare un premio per Mario Spezi, con Dolci colline di sangue. Il romanzo sul mostro di Firenze, (Sonzogno), per il quale il giornalista e scrittore ha conosciuto – ingiustamente - il dramma del carcere.
Il lavoro, scritto con Douglas Preston, è una sorta di controinchiesta sui delitti del Mostro di Firenze, un real thriller che inizia dall’anno del primo duplice omicidio e cerca di spiegare fatti non chiari.
Premio speciale anche per Alberto Severi, con Barber's Shop, (Il Grandevetro) opera scritta con linguaggio attualissimo ed efficace, risultato della fusione di teatro e narrativa. Un bel racconto che si apre come una finestra, una storia che mette a nudo la nostra realtà e che invita a guardare la Toscana con occhi più attenti. 
Maila Ermini con L'infanzia negata dei celestini (Carlo Zella Editore) si è invece aggiudicata il premio selezione, grazie ad una cronaca che è approfondimento e partecipazione sofferta, su una delle vicende più dolorose della Toscana degli anni Sessanta: l’Istituto religioso di Prato, accusato d’aver maltrattato oltre duecento bambini. Oltre ai premiati, tutti presenti alla cerimonia, facevano parte della rosa dei finalisti Athos Bigongiali, con Il Clown (Giunti); Sergio Staino con Il mistero Bonbon (Feltrinelli) ed Antonio Tabucchi con L’oca al passo (Feltrinelli). 
“Prendetevi almeno cinque minuti di tempo al giorno – ha raccomandato il presidente Nencini agli studenti del Duca d’Aosta di Firenze presenti in Auditorium – per scrivere almento un pensierino, che vi rimetterà a posto con la vostra coscienza”.