Trasferta a Palazzo Panciatichi per l’undicesima Fiera del Libro Toscano con la premiazione di Franco Cardini, scrittore toscano dell’anno con “Europa ed Islam: storia di un malinteso” e Marco Vichi per il giallo italiano dell’anno con “Una brutta faccenda”.
Ad assegnare i premi il
presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini, il presidente della Fiera
del Libro Toscano Riccardo Cardellicchio e il critico letterario Graziano
Braschi. “Merito principale del libro di Cardini –ha detto Nencini- non solo
l’abile ricostruzione storica del rapporto fra due civiltà, visto nell`ottica
europeo-cristiana, o l’avvincente cronaca dei rapporti fra due mondi, ma
soprattutto l’esser riuscito ad esplicitare preconcetti ostili con cui si
pensano i rapporti fra Islam ed Europa, con l`obbiettivo di abbattere
pregiudizi, cercare e praticare le vie della pace e della collaborazione fra i
popoli”.
Cardini ci sconsiglia una pregiudiziale ostilità verso l’Islam che
potrebbe essere anche in realtà segno della insicurezza della identità europea
e in definitiva ci spinge verso politiche di integrazione armoniose e
rispettose delle culture di tutti. Vichi, fiorentino di origini, ha oggi un
notevole successo di pubblico e di critica con i romanzi che hanno come
protagonista il commissario Bordelli e viene riconosciuto come autore di
indubbio talento. Il commissario Bordelli appartiene alla categoria, abbastanza
diffusa nella letteratura gialla italiana, del poliziotto umano, appassionato e
intelligente senza bisogno di dimostrare precisione nel seguire le procedure
(lui segue metodi di indagine atipici intrisi d’ironia). Operante nell’Italia
dei primi anni Sessanta, gli anni del boom, vive in ricordo del passato (quello
della guerra e della Resistenza, che lui ha fatto), ai cui ideali e speranze si
ispira: più di una volta dichiara che forse è entrato nella polizia per essere
in prima linea contro l’ingiustizia. Tra i premiati anche Paolo Bagnoli per
“italia eretica, un paese civile tra politica e cultura”, Roberto Carifi con
“Le domande di masao”, Carla Ammannati con “Relazione sul nascere”.